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Vivailoda si occupa della realizzazione e progettazione di parchi e giardini
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Il giardino in bottiglia: una grande idea green in un piccolo spazio!
 
Vuoi un giardino sulla mensola? Non hai spazio per un giardino ma ami il verde? Realizza il tuo giardino in bottiglia, un'idea green che ti conquisterà!
Chi ha detto che chi non ha spazio non possa avere un bellissimo angolo di verde in casa? Per inaugurare questo 2014, che mi auguro strepitoso, ti voglio parlare del giardino in bottiglia, della sua storia e di come fare a realizzarne un fai da te!

Il giardino in bottiglia, o terrarium, è un microsistema, meglio un ecosistema, autonomo, che può sopravvivere anche senza acqua e concime, purché riceva luce e si attivi, quindi, il processo di fotosintesi.

Il giardino in bottiglia non è un moderno soprammobile di origine zen.
La tecnica di coltivazione in ambienti chiusi era infatti già praticata dall’800 ed era stata messa a punto da un botanico inglese di nome Ward per permettere l’importazione delle piante provenienti dalle colonie come India e America.
Era un metodo efficace per garantirne la sopravvivenza durante il trasporto via mare, dove scarseggiava l’acqua dolce per poterle irrigare.
Il principio è quello di una mini-serra, ma la differenza sta nella possibilità di auto-irrigarsi data dalla chiusura ermetica dell’ambiente. La “cassa di Ward”, nome che fu dato al contenitore, consente di ricreare il ciclo della pioggia, garantendo la sopravvivenza delle piante.

Come funziona il giardino in bottiglia?

Ciò che permette la sopravvivenza delle piante è il ricreare il ciclo naturale di vita delle stesse. Come ogni grande invenzione, in realtà il principio base è molto semplice. Le piante prendono il nutrimento dal terreno, assorbendone l’umidità. Questa viene poi rilasciata dai pori delle foglie e si deposita sulle pareti del contenitore, o vaso di vetro, o bottiglia che sia. Questo produce condensa, che a sua volta cade sotto forma di gocce sulle stesse piante, annaffiandole.
La luce è la chiave di tutto. Questa produce l’energia necessaria ad attivare i processi vitali, come la fotosintesi e lo sviluppo.
Ed ecco spiegato come esse possono vivere anche per lunghi periodi sotto tappo.
Ma vediamo ora la parte più interessante…

Come realizzare un giardino in bottiglia?

Innanzitutto dovrai procurarti tutto il materiale utile.
Cosa ti serve? Eccoti una lista:
  • Piantine che stiano bene negli ambienti umidi. Perfette possono essere le felci e l’edera.
  • Un vaso di vetro grande quanto vuoi, l’importante che l’imboccatura sia sufficientemente larga da far passare la tua mano per poter lavorare. Meglio se di vetro trasparente, quelli verdi assorbono troppa luce.
  • Un tappo in sughero per chiudere ermeticamente il tutto.
  • Dell’argilla espansa o del carbone di legno.
  • Terriccio ricco di concime ma privo di infestanti.
  • Uno spruzzino per l’acqua o una siringa grande.
  • Un imbuto

Come posizionare il tutto?

Per creare il tuo fantastico giardino in bottiglia, il primo strato da posizionare dovrà avere funzione drenante. Prendi l’argilla espansa e anche dei piccoli sassi, se ti piacciono. Aggiungi il carbone di legno ben sminuzzato, che grazie all’acido carbonico sarà un ottimo concime per le tue piantine.
Sistemato questo strato, è il momento di inserire il terriccio. Questo, oltre ad essere ricco organicamente deve non marcire. Io ti consiglio la torba bianca.

Preparato l’habitat, puoi procedere ad invasare le piantine. Le radici devono essere ben pulite. Per proteggerle durante la messa a dimora nel terreno, ti puoi aiutare con un lembo di plastica inumidito che puoi avvolgere intorno alle radici e poi togliere una volta posizionate. Per rifinire al meglio questa operazione, puoi aiutarti con un bastoncino di bambù.

Fatto questo, puoi adornare e abbellire il tuo giardino in bottiglia con della ghiaia, anche colorata, per dare un tocco originale alla tua composizione.
Prima di chiudere, è l’ora dell’innaffiatura. Serviti dello spruzzino. Devi fare in modo che il primo strato di argilla sia ben bagnato. Fatto questo, puoi pure tappare. La tua creazione dovrà essere conservata in casa, fuori non potrebbe sopravvivere. Ponila in un luogo illuminato, che non sia esposto però direttamente ai raggi del sole.

Nei primi giorni noterai delle gocce di acqua sul vetro. Vuol dire che funziona tutto. Se, invece, la condensa è quasi una nebbia, significa che hai aggiunto troppa acqua. Apri il vaso e lascia evaporare per mezza giornata.

La manutenzione è facile. Le piantine vanno potate quando sono troppo alte o espanse e precludono lo spazio. Se poi noti che il terriccio fosse troppo secco, puoi servirti dello spruzzino per annaffiare e aggiungere del concime liquido sciolto nell’acqua.

Quanto può durare? Ci sono giardini in bottiglia che passano anche da generazione in generazione resistendo anche da 50 anni! Un’eredità ecologica!

Curiosità legate ai giardini in bottiglia.

Le piante sono da sempre utilizzate per depurare l’aria. Questo fenomeno della coltivazione in ambiente chiuso è studiato perfino dalla Nasa. Questo perché è molto interessante capire come può essere applicata ad una realtà più grande, in modo da avere l’autonomia grazie all’energia solare addirittura per una stazione spaziale.

Come puoi vedere il fascino di questi micro-universi ha tra i suoi fans anche scienziati di un certo spessore.

E tu, accetti la sfida della vita sotto tappo?
Per qualsiasi curiosità, sono a tua disposizione.

Un buon inizio anno a tutto green!
Fausto


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