Un prato rigoglioso, sano e uniforme non è solo bello da vedere e da vivere, ma anche una bella soddisfazione per chi se ne prende cura.
Un bel giardino impreziosisce e completa la nostra casa. La bellezza delle aree verdi domestiche richiede di prestare piccoli e grandi accorgimenti, costanza nella manutenzione e passione.
Per avere un bel manto erboso, mantenerlo in piena vita e assicurarsi che la prossima primavera possa essere in perfetto stato, settembre è il mese ideale per iniziare, o ricominciare, a curare il nostro prato.
Questo perché le temperature sono più miti e le precipitazioni più frequenti, clima ideale per lavorare e nutrire il verde. Lontano dalla calura cocente dell’estate e prima delle gelate invernali, il terreno è nelle condizioni climatiche ottimali per rispondere al meglio agli stimoli.
Rigenerare il prato è molto importante. Con questi utili e pratici consigli potrai mantenerlo bello e sano e prevenire le forme di degrado come chiazze, macchie di erba bruciata o malattie.
Ecco i passi fondamentali per rigenerare il prato in modo ottimale:
- controllare lo stato dell’erba e organizzare il lavoro.
- Rasare il prato controllare lo stato del terreno e arieggiare.
- Seminare.
- Coprire e concimare.
- Innaffiare.
- Tagliare l’erba.
Partiamo con il primo passo.
Controllare lo stato dell’erba e organizzare il lavoro.
Prima di procedere con tutte le operazioni, una valutazione dello stato del prato è un buon modo per trovare la soluzione migliore e organizzare così il lavoro dei mesi invernali. Verifichiamo innanzitutto se ci sono aree gialle o spoglie, macchie dove l’erba cresce meno, se c’è muschio o erbacce, e cerchiamo di capire se la causa è la siccità, la malattia o le condizioni del terreno.
Stabiliamo così il da farsi, come il tempo da dedicare alle fasi successive e procuriamoci tutto il necessario per procedere.
Rasare il prato, controllare lo stato del terreno e arieggiare.
La prima operazione da fare è la rasatura del prato. L’erba deve essere molto corta, anche 3 cm di altezza. In questo modo potremo vedere il terreno alla base e valutarne lo stato. Foglie secche e altri residui costituiscono lo strato superficiale del terreno, chiamato feltro. Lo spessore deve essere sufficiente a permettere al prato di respirare e far penetrare bene l’acqua ed il concime in profondità, ma abbastanza per mantenerlo fresco e protetto, rendendo stabili e rinforzando le piantine di erba.
Se lo spessore del feltro è di qualche centimetro, bisognerà provvedere a pulire la superficie utilizzando degli appositi strumenti, come rastrelli e arieggiatori. Non dimentichiamoci che solo su un buon terreno può crescere un ottimo prato. Le condizioni devono pertanto essere le migliori per ospitare le piantine e permettere la continua germinazione dei semi.
Per chi volesse sondare in modo molto accurato lo stato del proprio terreno, è possibile valutare il Ph o eseguire delle analisi in laboratorio.
Seminare.
Una volta pulito e arieggiato, possiamo procedere con la semina, scegliendone una uguale o simile a quella delle piantine già presenti. Questa operazione serve a garantire il rinfoltimento del manto erboso, per ottenere un prato ricco e senza chiazze spoglie. Le condizioni climatiche, l’esposizione al sole, il grado di siccità o umidità sono tutti fattori da valutare per la scelta della semina giusta.
Il consiglio è di concimare quando la terra non sia né troppo bagnata, né troppo asciutta e di fare questo lavoro in una giornata non piovosa e senza vento, per non rischiare di far portare via le sementi. Per favorire una distribuzione omogenea dei semi su tutta l’area, è sempre meglio fare due passaggi incrociati.
Coprire e concimare.
Dopo aver seminato, i passi successivi sono la copertura e la concimazione del prato per favorire la germinazione. A seconda delle caratteristiche strutturali del terreno e per andare a correggerle e migliorarle, sceglieremo il terriccio, o il mix di materiali, più adatto alle nostre esigenze. Per esempio, possiamo aggiungere della sabbia se è molto compatto, o stallatico nel caso in cui ci sia maggior necessità di nutrimenti. In linea generale è sempre preferibile un terriccio leggero ma ricco, che lasci respirare il prato ma che garantisca nel contempo il nutrimento delle piantine nuove e il continuo germogliare dell’erba.
Per completare l’operazione, procediamo ad una leggera rullatura. Il terriccio aderirà meglio alla semente e questa si depositerà in maniera ottimale nel terreno. La concimazione più importante è quella di tardo autunno. Infatti servirà da riserva per l’inverno, ed è decisiva per avere ottimi risultati in primavera.
Innaffiatura o irrigazione.
Perché la semina renda al meglio, il terreno deve essere costantemente inumidito, almeno fino alla germinazione. Le piantine nuove devono essere alte almeno qualche centimetro. Quindi, all’inizio, daremo molta acqua al prato, sperando che le piogge ci vengano naturalmente in aiuto. Gli interventi di irrigazione saranno poi diradati, ed è bene evitare sempre il ruscellamento.
L’innaffiatura è un’operazione di manutenzione ed è da fare costantemente, fondamentale per la salute e la bellezza del giardino.
Tagliare l’erba.
Il primo taglio è da fare quando le piantine raggiungono almeno 10 cm di altezza. A differenza della prima rasatura, con il primo taglio si spunteranno solo i primi 3 o 4 centimetri.
Non dimentichiamo che il taglio regolare e costante del prato lo rende sempre più folto. Per i tagli di mantenimento, regoliamoci a un’altezza dell’erba di circa 4 o 6 centimetri. Le lame affilate sono sempre preferibili, proprio perché tagliano ma non spezzano, e quindi rovinano, l’erba.
Come puoi vedere non sono operazioni complicate, basta avvalersi dei prodotti giusti e sapere che la costanza nella manutenzione è la miglior alleata della bellezza del nostro prato.
Al prossimo consiglio.