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Coltivare e curare l'ibisco: utili consigli per i fiori di Settembre
 
Con le temperature miti di settembre possiamo ancora godere della fioritura e dei colori dei fiori. Tra i tanti, ecco come coltivare e curare l'ibisco
L’estate sta volgendo al termine. Il sole si fa più tiepido e strizza l’occhio all’orizzonte già nel tardo pomeriggio. Forse a noi l’idea non piace, ma questa temperatura settembrina è molto gradita ai fiori. Se il nostro giardino si riprende dall’arsura e si prepara all’inverno, tanti sono ancora i fiori che possono colorare il nostro verde, o i nostri balconi, in questa prima parte d’autunno.

Possiamo quindi trovare le classiche e sempre bellissime rose, gli oleandri, i girasoli, le dalie, le orchidee, le begonie e ancora l’ibisco, un fiore che con la sua semplicità può regalare piacevolissime tonalità di colore ai nostri spazi green.
Complice anche l’aiuto delle piogge, l’afa ci ha lasciati e i nostri fiori possono godere di un ritrovato respiro, almeno fino ad ottobre.

L’ibisco appartiene alla famiglia delle Malvaceae. Hibiscus, questo il nome latino utilizzato in botanica, si accompagna in realtà a circa 300 specificazioni, tante quante sono le specie di questo fiore, alcune delle quali anche preziose.
Le specie più comuni sono:

Hibiscus Rosa Sinensis (o Ibisco della Cina), il più comune e conosciuto fiore ornamentale. Cresce in forma arbustiva e può essere utlizzato per creare delle bellissime siepi. Esiste in mille varietà diverse. I colori più comuni dei fiori sono il rosa, il rosso, il giallo o il bianco. Questa tipologia di ibisco fiorisce in abbondanza, nel periodo estivo, tra giugno e settembre.
Hibiscus Mutabilis: meno coltivato nel nostro paese, prende il nome dalla sua caratteristica di cambiare il colore dei fiori nel tempo, dove diventano man mano più scuri rispetto al colore d’origine.
Hibiscus Elatus: chi è stato in Giamaica ne ha visti sicuramente molti. È l’albero nazionale dell’isola caraibica. Non passa inosservato con le sue dimensioni, soprattutto per l’altezza, che può arrivare anche a 25 metri.
Hibiscus Tiliaceus: originario delle Isole Salomone. Con le sue fibre gli abitanti intessono le tipiche gonne da ballo.

L’ibisco è un sempreverde originario delle zone tropicali dell’Asia, che può raggiungere dimensioni notevoli, cosa che non accade, invece, nei nostri climi.
Nonostante l’elevato numero di varietà, i fiori di ibisco presentano qualche caratteristica comune a tutte: sono a forma d’imbuto e si presentano singolarmente, o doppi o a gruppetto. Nella specie più comune la corolla è a 5 petali e la colonna staminale, più lunga della corolla, esce dal centro del fiore.


Caratteristiche: come coltivare l’ibisco.

L’ibisco non è un fiore profumato, fatto salvo per alcune specie, che emanano comunque una fragranza molto leggera, quasi impercettibile.
Il fiore dell’ibisco, seppur dalla vita breve una volta sbocciato (1 giorno), è resistente agli agenti atmosferici e all’inquinamento tipico delle nostre città. Predilige le stagioni calde, il sole e non è quindi amante dei freddi rigidi e del vento, data la delicatezza dei fiori.
L’ibisco può essere coltivato sia a terra che in vaso, all’aperto come in casa.
Non sopportando il freddo, se viene coltivato in giardino o sul balcone è bene ricordare di metterlo in coperta durante l’inverno. Optando per la specie più comune, ricordiamo che questa pianta necessità di un terreno composto per metà di sabbia e per metà di torba e che le specie perenni vanno reinvasate ogni anno, operazione non necessaria con quelle annuali, visto che muoiono dopo la fioritura.

All’inizio deve essere tenuta all’ombra. Bastano 10 giorni. Poi la collocheremo al sole, almeno per tutta la mattina, riparandola nelle ore più calde. In questa fase, perché la pianta si abitui, è possibile lasciarla senza concime anche per un mese, abitudine che riprenderemo invece ogni due settimane nel periodo di fioritura. Meglio ancora se utilizziamo concimi liquidi, da mescolare all’acqua di innaffiatura.

I concimi migliori son quelli ricchi di microelementi e minerali. Qualche piccola foglia gialla è normale in un primo momento. Se coltivata in casa, d’estate dovremo assicurarci che sia posizionata in un luogo arieggiato. L’afa e il troppo caldo non permettono la sopravvivenza.
Nel periodo di fioritura va irrigata ogni giorno, senza esagerare. Il terreno deve semplicemente essere sempre ben umido, senza ristagni. Per assicurarsi una piena vitalità, è consigliato anche nebulizzare l’ibiscus con regolarità.

Nelle specie perenni, un’altra operazione da svolgere con costanza è la potatura, quando la pianta ha raggiunto i 3 o 4 anni d’età. Da farsi in primavera, quando l’ibisco entra in fase vegetativa, rinvigorisce il tutto e ne modella la forma.
Tagli netti e appena sopra il nodo rinforzeranno la pianta, che potrà cresce meglio nella direzione dell’inclinatura del taglio.
Se la crescita fosse eccessiva, possiamo tagliare i rami di circa 20 cm. Per una pianta ancora più ricca, consigliamo inoltre la cimatura.